Un augurio per questo Natale 2024
14.000 bambini uccisi nella striscia di Gaza in quest’ultimo anno di guerra. È il dato dell’UNICEF.
Sono andato a rileggere una breve poesia che avevo scritto nel clima natalizio di quell’ormai lontano 2012. Era intitolata appunto Natale 2012. Rileggendola oggi mi sono reso conto che, oltre a descrivere quella realtà di allora, inconsapevolmente in quei versi ho descritto le tragiche vicende di oggi in quella terra dove ebbe luogo il primo Natale della storia.
La voglio condividere con chi ha l’occasione di leggerla con l’augurio che abbia fine questa incomprensibile strage di bambini e che il Natale 2024 porti finalmente con sé la pace nel cuore di tutti gli uomini.
Natale 2012
Sulla strada per Betlemme
ho visto sangue di bambini
rutilante come la coscienza sporca del mondo
spandersi in un’orrenda trama
e mescolarsi al sangue antico della strage degli innocenti
-crudele ricorso storico–
e ho sognato la grotta vuota, irraggiungibile,
di un Bambino che non voleva più nascere.
Il cielo era rimasto senza stelle
I pastori avvolti nel denso fumo
dei razzi impazziti
avevano smarrito la loro strada
Il suono delle sirene
aveva coperto il canto degli Angeli
E il silenzio sinistro della notte
non parlava più della pace nel mondo.
Si udiva soltanto il pianto delle mamme
che si levava al cielo
inseguendo il volo delle loro creature.
Nel mio presepe
continuano ancora a brillare le stelle
la pace si diffonde sulle strade della mia Betlemme
innevate da polvere bianca
I Magi sono sempre in marcia
Gli Angeli corteggiano un Bambino che nasce
come ogni anno
con l’ostinazione di sempre
risvegliando con forza la speranza
che fa ripetere anche oggi al mondo:
È Natale!