05 Ott 2025

Nonno e nipote

Nonno e nipote: il primo racconto della piccola Elisa

Un racconto scritto a quattro mani

Quando Elisa mi ha avanzato questa inaspettata richiesta, di poter scrivere un racconto a quattro mani, confesso di aver faticato a contenere l’emozione. Non è assolutamente frequente che una bambina di appena nove anni, che afferma di voler fare da grande la scrittrice, si rivolga al proprio nonno, aprendo uno spazio di condivisione molto bello e dal senso profondamente affettivo.

Eppure, Elisa mi ha sollecitato seriamente e mi ha fatto pervenire dopo un giorno la bozza del suo racconto. L’innocente fantasia della bambina si sarebbe dovuto misurare così con l’esperienza matura del nonno. Insomma, una inedita collaborazione alla quale ho aderito, perché fin da sempre sostenitore che questi due mondi sanno coniugare, se lo vogliono, la tenerezza e la struggente emozione di chi si affaccia alla vita e di chi invece è là per concluderla.

Ho voluto rispettare fedelmente la trama uscita dalla mente creativa di Elisa per rendere più evidente la sua innocente freschezza, preludio, chissà, alla sua vocazione di scrittrice che sembra qui farsi davvero più concreta.

James è un giovane di altri tempi. Non possiede smartphone, non naviga in internet, non chatta con i social. Il suo è un mondo dove ci si propone solo “fisicamente” agli altri e si pretende che la scelta di una relazione passi semplicemente da un incontro “fisico”, non virtuale, con la suggestione di quella comunicazione diretta che privilegia il modo di presentarsi, la gestualità, la mimica e finanche la realtà entro cui l’altro si muove.

Forse, inconsapevolmente, Elisa ha sognato nel racconto quel mondo antico dove i sentimenti risultavano rassicuranti perché espressi senza acrobazie lessicali e senza quegli emoticon dal simbolismo equivoco.

Un’ultima annotazione, la guida di James è il folletto Zeno. Questa figura spunta fuori da dove? -Da un libro che simbolicamente esprime il sapere solido e il riferimento certo che la carta stampata rappresenta, in contrapposizione al sapere mediatico fluido e spesso cangiante e mendace. La guida di James non sono dunque i media ma un folletto saggio, affidabile e autorevole, e il luogo della ricerca dell’altro è la natura incontaminata, un bosco, in aperto contrasto con le strade di oggi che sanno dei fumi di scarico inquinanti di auto in corsa. Insomma, un mondo quello di Elisa che piace al nonno perché lo riporta molto indietro negli anni e che di moderno ha solo il nome del suo protagonista.

James e il folletto Zeno

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Domenico Barbaro

Domenico Barbaro

Di origine calabrese, sono nato a Platì (RC), un paese arroccato alle estreme propaggini dell’Aspromonte volte verso la costa ionica. Dopo aver fatto gli studi superiori mi sono trasferito a Roma dove ho conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università “La sapienza”.